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26/09/2023
26/09/2023
RIAPRE LA MEDICINA DELLO SPORT. ROSSI: «PROMESSA MANTENUTA»
La Medicina dello sport può ripartire. La conferma è arrivata ieri pomeriggio lunedì 25 settembre dalla Regione Lombardia (Delibera XII/988). Un passaggio che conclude il percorso di accreditamento necessario alla riattivazione del servizio, frutto di un intenso lavoro istituzionale su più livelli, che ha coinvolto l’ASST di Cremona, l’ATS Val Padana con il prezioso supporto dell’Assessorato allo sport del Comune di Cremona.
Il servizio - che si trova al primo piano del Polo Sanitario di Via Dante 134 - aprirà al pubblico il 16 ottobre 2023 e accoglierà giovani, sportivi agonisti, amatori e con disabilità; potrà effettuare sino a 5mila visite annue all’interno di ambienti confortevoli e dotati delle strumentazioni adeguate alle visite di idoneità sportiva.
Ad accogliere gli utenti, l’équipe diretta da Alberto Bonvecchio, composta dal dottor Giampiero Speranza, dall’infermiera Patrizia Palese, dall’assistente sanitaria Monica Robusti.
PRENOTAZIONI APERTE DA LUNEDÌ 2 OTTOBRE
Da lunedì 2 ottobre sarà possibile prenotare la prestazione d’interesse (visita agonistica, visita non agonistica) telefonando al numero 0372 405879 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12.
RESTITUIRE IL SERVIZIO AL TERRITORIO, UNA PRECISA VOLONTÀ
«Promessa mantenuta - afferma Giuseppe Rossi, direttore generale dell’ASST di Cremona. La riapertura della Medicina dello sport è frutto di una volontà precisa e condivisa: restituire un servizio alla Città e al territorio. Ricordo che l’attività era stata sospesa nel 2020 a causa della pandemia, quando abbiamo dovuto utilizzare gli spazi per creare l’ambulatorio tamponi e impiegare il personale sulla linea dell’emergenza. Non c’è mai stata alcuna intenzione di chiudere. Ringrazio l’Assessore allo sport Luca Zanacchi, tutte le società sportive e le famiglie dei giovani atleti per la fiducia riposta nel nostro lavoro e anche per la pazienza. Grazie al direttore sociosanitario Paola Mosa e al Direttore del Distretto Valentina Brunelli che si sono spese insieme ad Ats Val Padana affinché ci fossero tutti i requisiti di accreditamento. Grazie al dottor Alberto Bonvecchio e allo staff amministrativo che hanno curato gli aspetti sanitari e organizzativi» - conclude Rossi.
RISULTATO ATTESO, HA VINTO LO SPIRITO COSTRUTTIVO
«La riapertura della Medicina dello sport - afferma Luca Zanacchi, assessore allo Sport del Comune di Cremona - è un importante segnale di ascolto e supporto alle tante realtà sportive e ai tanti atleti del territorio, che nel tempo si sono sempre appoggiati a questo importante servizio. È una risposta concreta ai bisogni di tutti gli sportivi cremonesi. La sua riattivazione ha visto l'Amministrazione comunale, Asst e Ats, uniti in un lavoro congiunto per il raggiungimento di questo importante obiettivo. Ringrazio Asst di Cremona e l’Ats Val Padana per l'ascolto dato alle associazioni sportive che, attraverso la Consulta dello Sport, con spirito costruttivo, hanno palesato la necessità di poter disporre nuovamente della Medicina dello Sport. Con la sua riapertura ogni sportivo potrà godere di un servizio aggiuntivo specializzato nella prevenzione per una pratica più sicura. Si affiancherà alle realtà private che operano sul territorio e fornirà un essenziale presidio per la salute di tutti gli sportivi, tassello imprescindibile per una buona pratica sportiva, sia essa amatoriale o agonistica».
UN MOTIVO DI GRANDE SODDISFAZIONE
«Sapere che questo servizio potrà nuovamente essere garantito anche da una struttura pubblica è certamente motivo di soddisfazione - commenta Salvatore Mannino, direttore generale di Ats Val Padana. In questi ultimi tre anni l’Ats ha assicurato il supporto e la collaborazione necessari per dare - per quanto possibile - risposte ai cittadini, a partire dallo stanziamento di risorse aggiuntive per incrementare l’offerta di prestazioni di medicina dello sport nei momenti di maggiore criticità. Per fare questo, ci siamo avvalsi degli strumenti messi a disposizione da Regione Lombardia, assicurando l’erogazione delle prestazioni sanitarie in centri convenzionati. La responsabilità istituzionale condivisa tra tutti i soggetti coinvolti in questo percorso, nella piena consapevolezza della sua indispensabilità, ci porta fino ad oggi: anche in questa fase, Ats Val Padana ha accompagnato passo a passo il percorso di accreditamento che si è concluso con esito positivo».
LA STORIA IN BREVE
Istituita nel 1978, dal 2001 il servizio di Medicina dello sport è in capo all’Asst di Cremona (ex Azienda Ospedaliera "Istituti Ospitalieri" di Cremona). Nel 2020, durante la pandemia, il servizio è stato trasferito in via Dante 104 per liberare il Padiglione 8 dell’Ospedale di Cremona, destinati all’ambulatorio per l'esecuzione dei tamponi Covid-19. Sospeso nel mese di marzo 2021, il servizio era in attesa dell’accreditamento regionale per autorizzarne la ripresa nella nuova sede.
LE POTENZIALITÀ DI UN SERVIZIO PUBBLICO
Grande entusiasmo anche da parte di Giovanni Bozzetti, vicepresidente della sezione provinciale della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) ed ex dipendente della Medicina dello sport di Cremona. «Ho lavorato alla Medicina dello sport sin dalla sua nascita: saltuariamente dal 1980 al 1984 e in modo stabile dal 1984 al 2020, sentendomi visceralmente legato al servizio pubblico al punto da rifiutare diverse opportunità di lavoro in strutture private. Sono senz’altro di parte, ma ritengo che le potenzialità di un servizio di medicina dello sport siano molteplici: dalla certificazione per attività sportiva agonistica e non agonistica allo screening di patologie varie in una porzione di popolazione giovanile non più controllata dalla medicina scolastica; dall’educazione a comportamenti virtuosi alla prevenzione primaria e secondaria nei pazienti cardio-vasculopatici, oncologici».
MEDICINA DELLO SPORT È PREVENZIONE
In accordo con il dottor Bozzetti, il direttore del centro di medicina dello sport, Alberto Bonvecchio, sottolinea «È importante che il sistema sanitario pubblico ci sia. Avere un centro che s’interessa di sport e certifica la buona salute di chi lo pratica rientra nei fattori essenziali per la promozione della salute e del benessere della popolazione. Ripartire con questo servizio è estremamente importante, perché significa investire sulla prevenzione. Com’è risaputo, l’attività motoria fa bene sotto diversi punti di vista, e incentiva le persone a prendersi cura di sé e a monitorare la propria salute. In questo senso, la Medicina dello sport si riconferma come una forma di medicina preventiva, un servizio alla comunità insostituibile, di cui si sentiva il bisogno».
PUNTIAMO ALLA QUALITÀ
La medicina dello sport offre visite specialistiche e accertamenti sanitari per riconoscere e certificare l’idoneità alla pratica di attività sportive, agonistiche e ludico-ricreative. «Puntualità e qualità sono tra i nostri obiettivi - afferma Giampiero Speranza, medico dello sport referente del servizio - abbiamo organizzato l’attività in modo da ridurre tempi e spostamenti: tutti gli esami (tranne le visite oculistiche e otorinolaringoiatriche, effettuate in ospedale tramite convenzione) verranno effettuati in sede ambulatoriale: se gli accertamenti non evidenziano problematiche di salute, la certificazione viene consegnata subito al termine della visita».
Le prestazioni saranno effettuate da un medico certificatore, affiancato da un’infermiera e un’assistente sanitaria. «Il servizio - aggiunge Speranza - può contare sulla collaborazione di diversi specialisti, in primis il cardiologo (per la valutazione dei test da sforzo e l’esecuzione dell’ecocardiogramma), cui si aggiungono fisiatra, neurologo, oculista e otorinolaringoiatra che hanno il compito di integrare l’iter diagnostico obbligatorio per alcune attività sportive agonistiche».
La visita di idoneità agonistica è gratuita per gli atleti minorenni e per persone con disabilità. Per tutte le altre categorie è a pagamento, in base a tariffario nazionale. Per chi ha più di quarant’anni, oltre alla visita è possibile effettuare in sede anche il test da sforzo massimale, esame strumentale che consente di valutare la salute cardiovascolare ed evidenziare eventuali alterazioni non riscontrabili a riposo.
LA NUOVA SEDE
La Medicina dello sport si trova al 1° piano del Polo Sanitario di Via Dante 134 a Cremona, ha una superficie complessiva di 200 metri quadrati ed è dotata di un elevatore omologato per garantire l’accesso alle persone con disabilità. Comprende due ambulatori e uno studio medico; l’accettazione, la sala d’attesa, un archivio e i servizi igienici.
Gli specialisti hanno a disposizione un elettrocardiografo, uno spirometro, un cicloergometro e un armoergometro di nuova generazione per i test di sforzo massimale e per effettuare l’esame delle urine, con refertazione in loco.
COME SI ACCEDE
- Si accede al servizio di medicina dello sport solo con prenotazione telefonica da effettuare contattando il numero 0372 405879.
- Dal 2 ottobre al 14 ottobre le prenotazioni saranno aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12.
- Dal 16 ottobre si potrà prenotare sempre dal lunedì al venerdì, ma dalle 10 alle 12.
- Il servizio sarà aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 12 e dalle 12.30 alle 15.40.

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22/09/2023
22/09/2023
EPATITE C: «ECCO PERCHÉ FARE IL TEST HCV». LA TESTIMONIANZA DI UN PAZIENTE
«Scoprire di essere positivi può spaventare, ma è importante saperlo per tempo: c’è una cura efficace, su cui si può fare affidamento». Giulio (nome di fantasia) è un paziente positivo all’HCV, in cura presso il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Cremona. L’ha scoperto in occasione di un intervento chirurgico programmato: «Sono stato avvisato in sala operatoria – racconta - quando i medici hanno guardato la mia cartella clinica e gli esami di routine prescritti. Ho l’epatite. Non me l’aspettavo, né lo sospettavo. Non ho mai avuto sintomi né avvisaglie che mi facessero pensare a qualcosa di simile. Ero molto preoccupato: se non trattata, questa malattia può incidere sul funzionamento del fegato e portare grossi problemi di salute».
HCV, NEMICO SILENZIOSO
«L’epatite C è una infiammazione del fegato causata da un virus», spiega Angelo Pan, direttore del reparto di Malattie Infettive all’Ospedale di Cremona. «L’infezione acuta è quasi sempre asintomatica e diventa un’epatite cronica in tre quarti dei pazienti. La malattia evolve in modo silente per anni, fino a cronicizzarsi e sviluppare problematiche come l’insufficienza epatica, la cirrosi o il tumore maligno del fegato, l’epatocarcinoma».
Come ricorda il paziente, «Ricevere la notizia è stato un bel colpo, ma scoprirlo per tempo mi ha permesso d’iniziare subito un percorso di cura». Al momento della diagnosi, Giulio è stato subito preso in carico dagli specialisti del reparto di Malattie Infettive, con la prescrizione della terapia farmacologica.
C’È UNA CURA EFFICACE, SENZA EFFETTI COLLATERALI
Le terapie orali oggi a disposizione sono efficaci e ben tollerate: consentono di eliminare il virus in sole 8-12 settimane, con una possibilità di guarigione superiore al 97 per cento. «Non ho avuto effetti collaterali - afferma Giulio - Nel mio caso si trattava di una terapia studiata ad hoc, in modo da evitare interazioni con altre cure in corso, senza comprometterne l’efficacia».
Se viene trattata per tempo – cioè prima che l’infezione cronica sia diventata seria - si devono fare dei controlli dopo la cura per due anni. Chi invece ha forme più complesse deve continuare a fare controlli periodici, oltre a coltivare uno stile di vita sano, a partire dalla ridotta assunzione di alcolici.
«Il dato importante emerso negli ultimi anni- aggiunge Pan - è che dopo la cura il fegato progressivamente migliora, si rigenera. È interessante sapere che anche nei miti greci c’è una storia di rigenerazione di questo organo: il fegato di Prometeo, che aveva rubato il fuoco agli dèi, veniva mangiato d un’aquila ma ogni notte ricresceva. Il mito è diventato realtà».
PER FARE IL TEST HCV BASTA UN PRELIEVO DEL SANGUE
Per il virus HCV non esiste un vaccino, per questo la prevenzione è fondamentale: per verificare se si è entrati in contatto con il virus basta un semplice prelievo del sangue. A questo proposito, l’ASST di Cremona aderisce al programma di screening gratuito promosso dalla Regione Lombardia, rivolto ai cittadini nati tra il 1969 e il 1989.
Si può richiedere direttamente al punto prelievi ospedaliero o in uno dei sette centri convenzionati sul territorio cremonese e casalasco. Si può effettuare anche nel contesto di altri esami di routine, l’esito del test verrà consegnato insieme al risultato degli altri esami del sangue. Anche chi non rientra in questa fascia di età può richiederlo.
«Nel mio caso è stata una scoperta fortuita – aggiunge Giulio - ma consiglio a tutti di fare il test per l’HCV. Basta un prelievo del sangue, ma può salvarti la vita».
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: https://www.asst-cremona.it/screening-epatite-c-hcv
I PUNTI PRELIEVO: https://www.asst-cremona.it/punti-prelievo

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20/09/2023
20/09/2023
“TERAPIA DIGITALE”: NEUROPSICHIATRIA INFANTILE A LEZIONE DI TELEMEDICINA
La Neuropsichiatria Infantile a lezione di telemedicina, per aprire le frontiere della “terapia digitale”. All’Ospedale di Cremona ha preso il via il corso di formazione dedicato agli operatori sanitari del servizio (diretto da Maria Teresa Giarelli). Parteciperanno trenta specialisti, tra neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti e terapisti riabilitativi. Durante i tre appuntamenti (uno in presenza e due da remoto) sarà approfondito il ruolo della trasformazione digitale nei processi clinici, per offrire supporto e cura alle famiglie di pazienti con disabilità complesse.
«Da molti anni collaboriamo con l’IRCCS Eugenio Medea», sottolinea Paola Mosa, direttore Socio-Sanitario dell’Asst di Cremona. «Sono diverse le iniziative avviate nel campo della formazione e dell’innovazione, per aumentare la conoscenza e l’esperienza dei nostri operatori. La telemedicina è senz’altro un ambito di sviluppo cruciale per l’attività della Neuropsichiatria infantile: integrare il digitale ai percorsi di cura significa sviluppare tecniche di consulenza a distanza e cambiare le modalità di affiancamento offerte ai pazienti seguiti dalla nostra struttura. Questo cambiamento coinvolge anche il territorio, rafforzando l’interconnessione tra l’Ospedale, i pediatri di libera scelta e le famiglie dei bambini e adolescenti in cura.
“LA TERAPIA DIGITALE È IL FUTURO”
Gli incontri sono tenuti da Massimo Molteni (neuropsichiatra infantile, responsabile dell’area di Psicopatologia dello Sviluppo all’Irccs Eugenio Medea e referente del progetto per la sezione di ricerca de "La Nostra Famiglia") e Paola Colombo (psicoterapeuta e ricercatrice IRCSS Medea in capo alle attività del laboratorio dedicato all’innovazione digitale in sanità).
«L’obiettivo – spiega Molteni – è delineare e illustrare agli operatori sanitari la complessa dimensione digitale che già caratterizza la nostra quotidianità, e sempre più abiterà il mondo dei servizi alla salute. La terapia digitale è il futuro: in particolare, quando si tratta di servizi relativi alla Neuropsichiatria infantile o alla gestione delle cronicità, i nuovi strumenti oggi a disposizione cambieranno in modo radicale il modo di fare assistenza nel prossimo futuro».
Come sottolinea Colombo, «La trasformazione digitale in sanità è già in atto: basti pensare alle piattaforme recentemente sviluppate per la diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico, ora utilizzata in tutti i reparti di Neuropsichiatria regionali. La telemedicina è parte di questo: è importante formare gli operatori, affinché abbiano consapevolezza di come declinare le proprie competenze professionali in questo contesto, in termini di pianificazione e riorganizzazione del servizio offerto alle famiglie in cura».

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13/09/2023
13/09/2023
NUOVO OSPEDALE: LA COMMISSIONE È GIÀ AL LAVORO. APERTE LE «BUSTE» DIGITALI CON I CINQUE PROGETTI FINALISTI
Concorso internazionale per la progettazione del nuovo ospedale di Cremona: oggi pomeriggio, mercoledì 13 settembre 2023, nella sala riunioni della direzione generale dell’Asst, si è insediata la commissione che valuterà i cinque progetti finalisti. È accaduto a sole 24 ore dalla pubblicazione degli elaborati sulla piattaforma concorrimi. In questo momento non è possibile conoscere i nomi degli autori né mostrare gli elaborati che verranno resi pubblici solo alla fine della procedura, entro la fine di Ottobre, alla proclamazione del vincitore.
La commissione giudicatrice, presieduta dall’architetto Sandro Piadena (Direttore dell’Unità Organizzativa Risorse Strutturali e Tecnologiche di Regione Lombardia) è composta da Paolo Danelli (DAP Studio Associati), Emilio Faroldi (Professore ordinario e prorettore del Politecnico di Milano, designato dal Presidente di Regione Lombardia), Maurizio Ori (designato dall’Ordine degli Architetti di Cremona) e dall’ingegner Adriano Faciocchi (designato dall’Ordine degli Ingegneri di Cremona).
All'Incontro erano presenti anche Federica Pezzetti (responsabile Gestione operativa Asst di Cremona) e parte dello staff dell'Unità Operativa Nuovo Ospedale Valentina Araldi, Elena Zanibelli e Donato Trioni.
«Ogni proposta progettuale – spiega Maurizio Bracchi (direttore Dipartimento innovazione, sostenibilità e aree di sviluppo strategico dell’ASST di Cremona) – si articola in una relazione illustrativa e tecnica, in elaborati grafici, ed è corredata dal calcolo sommario della spesa e dal quadro economico di progetto. In questa fase nessuno dei partecipanti conosce i nomi degli altri concorrenti. Anche la commissione giudicatrice è chiamata a valutare esclusivamente il materiale presentato dai concorrenti in forma anonima. Posso solo anticipare che tutti i finalisti godono di elevatissima autorevolezza nel panorama globale dell’architettura contemporanea. La commissione si riunirà di nuovo il 21 settembre».

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26/09/2023
26/09/2023
RIAPRE LA MEDICINA DELLO SPORT. ROSSI: «PROMESSA MANTENUTA»
La Medicina dello sport può ripartire. La conferma è arrivata ieri pomeriggio lunedì 25 settembre dalla Regione Lombardia (Delibera XII/988). Un passaggio che conclude il percorso di accreditamento necessario alla riattivazione del servizio, frutto di un intenso lavoro istituzionale su più livelli, che ha coinvolto l’ASST di Cremona, l’ATS Val Padana con il prezioso supporto dell’Assessorato allo sport del Comune di Cremona.
Il servizio - che si trova al primo piano del Polo Sanitario di Via Dante 134 - aprirà al pubblico il 16 ottobre 2023 e accoglierà giovani, sportivi agonisti, amatori e con disabilità; potrà effettuare sino a 5mila visite annue all’interno di ambienti confortevoli e dotati delle strumentazioni adeguate alle visite di idoneità sportiva.
Ad accogliere gli utenti, l’équipe diretta da Alberto Bonvecchio, composta dal dottor Giampiero Speranza, dall’infermiera Patrizia Palese, dall’assistente sanitaria Monica Robusti.
PRENOTAZIONI APERTE DA LUNEDÌ 2 OTTOBRE
Da lunedì 2 ottobre sarà possibile prenotare la prestazione d’interesse (visita agonistica, visita non agonistica) telefonando al numero 0372 405879 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12.
RESTITUIRE IL SERVIZIO AL TERRITORIO, UNA PRECISA VOLONTÀ
«Promessa mantenuta - afferma Giuseppe Rossi, direttore generale dell’ASST di Cremona. La riapertura della Medicina dello sport è frutto di una volontà precisa e condivisa: restituire un servizio alla Città e al territorio. Ricordo che l’attività era stata sospesa nel 2020 a causa della pandemia, quando abbiamo dovuto utilizzare gli spazi per creare l’ambulatorio tamponi e impiegare il personale sulla linea dell’emergenza. Non c’è mai stata alcuna intenzione di chiudere. Ringrazio l’Assessore allo sport Luca Zanacchi, tutte le società sportive e le famiglie dei giovani atleti per la fiducia riposta nel nostro lavoro e anche per la pazienza. Grazie al direttore sociosanitario Paola Mosa e al Direttore del Distretto Valentina Brunelli che si sono spese insieme ad Ats Val Padana affinché ci fossero tutti i requisiti di accreditamento. Grazie al dottor Alberto Bonvecchio e allo staff amministrativo che hanno curato gli aspetti sanitari e organizzativi» - conclude Rossi.
RISULTATO ATTESO, HA VINTO LO SPIRITO COSTRUTTIVO
«La riapertura della Medicina dello sport - afferma Luca Zanacchi, assessore allo Sport del Comune di Cremona - è un importante segnale di ascolto e supporto alle tante realtà sportive e ai tanti atleti del territorio, che nel tempo si sono sempre appoggiati a questo importante servizio. È una risposta concreta ai bisogni di tutti gli sportivi cremonesi. La sua riattivazione ha visto l'Amministrazione comunale, Asst e Ats, uniti in un lavoro congiunto per il raggiungimento di questo importante obiettivo. Ringrazio Asst di Cremona e l’Ats Val Padana per l'ascolto dato alle associazioni sportive che, attraverso la Consulta dello Sport, con spirito costruttivo, hanno palesato la necessità di poter disporre nuovamente della Medicina dello Sport. Con la sua riapertura ogni sportivo potrà godere di un servizio aggiuntivo specializzato nella prevenzione per una pratica più sicura. Si affiancherà alle realtà private che operano sul territorio e fornirà un essenziale presidio per la salute di tutti gli sportivi, tassello imprescindibile per una buona pratica sportiva, sia essa amatoriale o agonistica».
UN MOTIVO DI GRANDE SODDISFAZIONE
«Sapere che questo servizio potrà nuovamente essere garantito anche da una struttura pubblica è certamente motivo di soddisfazione - commenta Salvatore Mannino, direttore generale di Ats Val Padana. In questi ultimi tre anni l’Ats ha assicurato il supporto e la collaborazione necessari per dare - per quanto possibile - risposte ai cittadini, a partire dallo stanziamento di risorse aggiuntive per incrementare l’offerta di prestazioni di medicina dello sport nei momenti di maggiore criticità. Per fare questo, ci siamo avvalsi degli strumenti messi a disposizione da Regione Lombardia, assicurando l’erogazione delle prestazioni sanitarie in centri convenzionati. La responsabilità istituzionale condivisa tra tutti i soggetti coinvolti in questo percorso, nella piena consapevolezza della sua indispensabilità, ci porta fino ad oggi: anche in questa fase, Ats Val Padana ha accompagnato passo a passo il percorso di accreditamento che si è concluso con esito positivo».
LA STORIA IN BREVE
Istituita nel 1978, dal 2001 il servizio di Medicina dello sport è in capo all’Asst di Cremona (ex Azienda Ospedaliera "Istituti Ospitalieri" di Cremona). Nel 2020, durante la pandemia, il servizio è stato trasferito in via Dante 104 per liberare il Padiglione 8 dell’Ospedale di Cremona, destinati all’ambulatorio per l'esecuzione dei tamponi Covid-19. Sospeso nel mese di marzo 2021, il servizio era in attesa dell’accreditamento regionale per autorizzarne la ripresa nella nuova sede.
LE POTENZIALITÀ DI UN SERVIZIO PUBBLICO
Grande entusiasmo anche da parte di Giovanni Bozzetti, vicepresidente della sezione provinciale della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) ed ex dipendente della Medicina dello sport di Cremona. «Ho lavorato alla Medicina dello sport sin dalla sua nascita: saltuariamente dal 1980 al 1984 e in modo stabile dal 1984 al 2020, sentendomi visceralmente legato al servizio pubblico al punto da rifiutare diverse opportunità di lavoro in strutture private. Sono senz’altro di parte, ma ritengo che le potenzialità di un servizio di medicina dello sport siano molteplici: dalla certificazione per attività sportiva agonistica e non agonistica allo screening di patologie varie in una porzione di popolazione giovanile non più controllata dalla medicina scolastica; dall’educazione a comportamenti virtuosi alla prevenzione primaria e secondaria nei pazienti cardio-vasculopatici, oncologici».
MEDICINA DELLO SPORT È PREVENZIONE
In accordo con il dottor Bozzetti, il direttore del centro di medicina dello sport, Alberto Bonvecchio, sottolinea «È importante che il sistema sanitario pubblico ci sia. Avere un centro che s’interessa di sport e certifica la buona salute di chi lo pratica rientra nei fattori essenziali per la promozione della salute e del benessere della popolazione. Ripartire con questo servizio è estremamente importante, perché significa investire sulla prevenzione. Com’è risaputo, l’attività motoria fa bene sotto diversi punti di vista, e incentiva le persone a prendersi cura di sé e a monitorare la propria salute. In questo senso, la Medicina dello sport si riconferma come una forma di medicina preventiva, un servizio alla comunità insostituibile, di cui si sentiva il bisogno».
PUNTIAMO ALLA QUALITÀ
La medicina dello sport offre visite specialistiche e accertamenti sanitari per riconoscere e certificare l’idoneità alla pratica di attività sportive, agonistiche e ludico-ricreative. «Puntualità e qualità sono tra i nostri obiettivi - afferma Giampiero Speranza, medico dello sport referente del servizio - abbiamo organizzato l’attività in modo da ridurre tempi e spostamenti: tutti gli esami (tranne le visite oculistiche e otorinolaringoiatriche, effettuate in ospedale tramite convenzione) verranno effettuati in sede ambulatoriale: se gli accertamenti non evidenziano problematiche di salute, la certificazione viene consegnata subito al termine della visita».
Le prestazioni saranno effettuate da un medico certificatore, affiancato da un’infermiera e un’assistente sanitaria. «Il servizio - aggiunge Speranza - può contare sulla collaborazione di diversi specialisti, in primis il cardiologo (per la valutazione dei test da sforzo e l’esecuzione dell’ecocardiogramma), cui si aggiungono fisiatra, neurologo, oculista e otorinolaringoiatra che hanno il compito di integrare l’iter diagnostico obbligatorio per alcune attività sportive agonistiche».
La visita di idoneità agonistica è gratuita per gli atleti minorenni e per persone con disabilità. Per tutte le altre categorie è a pagamento, in base a tariffario nazionale. Per chi ha più di quarant’anni, oltre alla visita è possibile effettuare in sede anche il test da sforzo massimale, esame strumentale che consente di valutare la salute cardiovascolare ed evidenziare eventuali alterazioni non riscontrabili a riposo.
LA NUOVA SEDE
La Medicina dello sport si trova al 1° piano del Polo Sanitario di Via Dante 134 a Cremona, ha una superficie complessiva di 200 metri quadrati ed è dotata di un elevatore omologato per garantire l’accesso alle persone con disabilità. Comprende due ambulatori e uno studio medico; l’accettazione, la sala d’attesa, un archivio e i servizi igienici.
Gli specialisti hanno a disposizione un elettrocardiografo, uno spirometro, un cicloergometro e un armoergometro di nuova generazione per i test di sforzo massimale e per effettuare l’esame delle urine, con refertazione in loco.
COME SI ACCEDE
- Si accede al servizio di medicina dello sport solo con prenotazione telefonica da effettuare contattando il numero 0372 405879.
- Dal 2 ottobre al 14 ottobre le prenotazioni saranno aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 12.
- Dal 16 ottobre si potrà prenotare sempre dal lunedì al venerdì, ma dalle 10 alle 12.
- Il servizio sarà aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 12 e dalle 12.30 alle 15.40.

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22/09/2023
22/09/2023
EPATITE C: «ECCO PERCHÉ FARE IL TEST HCV». LA TESTIMONIANZA DI UN PAZIENTE
«Scoprire di essere positivi può spaventare, ma è importante saperlo per tempo: c’è una cura efficace, su cui si può fare affidamento». Giulio (nome di fantasia) è un paziente positivo all’HCV, in cura presso il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Cremona. L’ha scoperto in occasione di un intervento chirurgico programmato: «Sono stato avvisato in sala operatoria – racconta - quando i medici hanno guardato la mia cartella clinica e gli esami di routine prescritti. Ho l’epatite. Non me l’aspettavo, né lo sospettavo. Non ho mai avuto sintomi né avvisaglie che mi facessero pensare a qualcosa di simile. Ero molto preoccupato: se non trattata, questa malattia può incidere sul funzionamento del fegato e portare grossi problemi di salute».
HCV, NEMICO SILENZIOSO
«L’epatite C è una infiammazione del fegato causata da un virus», spiega Angelo Pan, direttore del reparto di Malattie Infettive all’Ospedale di Cremona. «L’infezione acuta è quasi sempre asintomatica e diventa un’epatite cronica in tre quarti dei pazienti. La malattia evolve in modo silente per anni, fino a cronicizzarsi e sviluppare problematiche come l’insufficienza epatica, la cirrosi o il tumore maligno del fegato, l’epatocarcinoma».
Come ricorda il paziente, «Ricevere la notizia è stato un bel colpo, ma scoprirlo per tempo mi ha permesso d’iniziare subito un percorso di cura». Al momento della diagnosi, Giulio è stato subito preso in carico dagli specialisti del reparto di Malattie Infettive, con la prescrizione della terapia farmacologica.
C’È UNA CURA EFFICACE, SENZA EFFETTI COLLATERALI
Le terapie orali oggi a disposizione sono efficaci e ben tollerate: consentono di eliminare il virus in sole 8-12 settimane, con una possibilità di guarigione superiore al 97 per cento. «Non ho avuto effetti collaterali - afferma Giulio - Nel mio caso si trattava di una terapia studiata ad hoc, in modo da evitare interazioni con altre cure in corso, senza comprometterne l’efficacia».
Se viene trattata per tempo – cioè prima che l’infezione cronica sia diventata seria - si devono fare dei controlli dopo la cura per due anni. Chi invece ha forme più complesse deve continuare a fare controlli periodici, oltre a coltivare uno stile di vita sano, a partire dalla ridotta assunzione di alcolici.
«Il dato importante emerso negli ultimi anni- aggiunge Pan - è che dopo la cura il fegato progressivamente migliora, si rigenera. È interessante sapere che anche nei miti greci c’è una storia di rigenerazione di questo organo: il fegato di Prometeo, che aveva rubato il fuoco agli dèi, veniva mangiato d un’aquila ma ogni notte ricresceva. Il mito è diventato realtà».
PER FARE IL TEST HCV BASTA UN PRELIEVO DEL SANGUE
Per il virus HCV non esiste un vaccino, per questo la prevenzione è fondamentale: per verificare se si è entrati in contatto con il virus basta un semplice prelievo del sangue. A questo proposito, l’ASST di Cremona aderisce al programma di screening gratuito promosso dalla Regione Lombardia, rivolto ai cittadini nati tra il 1969 e il 1989.
Si può richiedere direttamente al punto prelievi ospedaliero o in uno dei sette centri convenzionati sul territorio cremonese e casalasco. Si può effettuare anche nel contesto di altri esami di routine, l’esito del test verrà consegnato insieme al risultato degli altri esami del sangue. Anche chi non rientra in questa fascia di età può richiederlo.
«Nel mio caso è stata una scoperta fortuita – aggiunge Giulio - ma consiglio a tutti di fare il test per l’HCV. Basta un prelievo del sangue, ma può salvarti la vita».
PER MAGGIORI INFORMAZIONI: https://www.asst-cremona.it/screening-epatite-c-hcv
I PUNTI PRELIEVO: https://www.asst-cremona.it/punti-prelievo

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20/09/2023
20/09/2023
“TERAPIA DIGITALE”: NEUROPSICHIATRIA INFANTILE A LEZIONE DI TELEMEDICINA
La Neuropsichiatria Infantile a lezione di telemedicina, per aprire le frontiere della “terapia digitale”. All’Ospedale di Cremona ha preso il via il corso di formazione dedicato agli operatori sanitari del servizio (diretto da Maria Teresa Giarelli). Parteciperanno trenta specialisti, tra neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti e terapisti riabilitativi. Durante i tre appuntamenti (uno in presenza e due da remoto) sarà approfondito il ruolo della trasformazione digitale nei processi clinici, per offrire supporto e cura alle famiglie di pazienti con disabilità complesse.
«Da molti anni collaboriamo con l’IRCCS Eugenio Medea», sottolinea Paola Mosa, direttore Socio-Sanitario dell’Asst di Cremona. «Sono diverse le iniziative avviate nel campo della formazione e dell’innovazione, per aumentare la conoscenza e l’esperienza dei nostri operatori. La telemedicina è senz’altro un ambito di sviluppo cruciale per l’attività della Neuropsichiatria infantile: integrare il digitale ai percorsi di cura significa sviluppare tecniche di consulenza a distanza e cambiare le modalità di affiancamento offerte ai pazienti seguiti dalla nostra struttura. Questo cambiamento coinvolge anche il territorio, rafforzando l’interconnessione tra l’Ospedale, i pediatri di libera scelta e le famiglie dei bambini e adolescenti in cura.
“LA TERAPIA DIGITALE È IL FUTURO”
Gli incontri sono tenuti da Massimo Molteni (neuropsichiatra infantile, responsabile dell’area di Psicopatologia dello Sviluppo all’Irccs Eugenio Medea e referente del progetto per la sezione di ricerca de "La Nostra Famiglia") e Paola Colombo (psicoterapeuta e ricercatrice IRCSS Medea in capo alle attività del laboratorio dedicato all’innovazione digitale in sanità).
«L’obiettivo – spiega Molteni – è delineare e illustrare agli operatori sanitari la complessa dimensione digitale che già caratterizza la nostra quotidianità, e sempre più abiterà il mondo dei servizi alla salute. La terapia digitale è il futuro: in particolare, quando si tratta di servizi relativi alla Neuropsichiatria infantile o alla gestione delle cronicità, i nuovi strumenti oggi a disposizione cambieranno in modo radicale il modo di fare assistenza nel prossimo futuro».
Come sottolinea Colombo, «La trasformazione digitale in sanità è già in atto: basti pensare alle piattaforme recentemente sviluppate per la diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico, ora utilizzata in tutti i reparti di Neuropsichiatria regionali. La telemedicina è parte di questo: è importante formare gli operatori, affinché abbiano consapevolezza di come declinare le proprie competenze professionali in questo contesto, in termini di pianificazione e riorganizzazione del servizio offerto alle famiglie in cura».

Ultime notizie
13/09/2023
13/09/2023
NUOVO OSPEDALE: LA COMMISSIONE È GIÀ AL LAVORO. APERTE LE «BUSTE» DIGITALI CON I CINQUE PROGETTI FINALISTI
Concorso internazionale per la progettazione del nuovo ospedale di Cremona: oggi pomeriggio, mercoledì 13 settembre 2023, nella sala riunioni della direzione generale dell’Asst, si è insediata la commissione che valuterà i cinque progetti finalisti. È accaduto a sole 24 ore dalla pubblicazione degli elaborati sulla piattaforma concorrimi. In questo momento non è possibile conoscere i nomi degli autori né mostrare gli elaborati che verranno resi pubblici solo alla fine della procedura, entro la fine di Ottobre, alla proclamazione del vincitore.
La commissione giudicatrice, presieduta dall’architetto Sandro Piadena (Direttore dell’Unità Organizzativa Risorse Strutturali e Tecnologiche di Regione Lombardia) è composta da Paolo Danelli (DAP Studio Associati), Emilio Faroldi (Professore ordinario e prorettore del Politecnico di Milano, designato dal Presidente di Regione Lombardia), Maurizio Ori (designato dall’Ordine degli Architetti di Cremona) e dall’ingegner Adriano Faciocchi (designato dall’Ordine degli Ingegneri di Cremona).
All'Incontro erano presenti anche Federica Pezzetti (responsabile Gestione operativa Asst di Cremona) e parte dello staff dell'Unità Operativa Nuovo Ospedale Valentina Araldi, Elena Zanibelli e Donato Trioni.
«Ogni proposta progettuale – spiega Maurizio Bracchi (direttore Dipartimento innovazione, sostenibilità e aree di sviluppo strategico dell’ASST di Cremona) – si articola in una relazione illustrativa e tecnica, in elaborati grafici, ed è corredata dal calcolo sommario della spesa e dal quadro economico di progetto. In questa fase nessuno dei partecipanti conosce i nomi degli altri concorrenti. Anche la commissione giudicatrice è chiamata a valutare esclusivamente il materiale presentato dai concorrenti in forma anonima. Posso solo anticipare che tutti i finalisti godono di elevatissima autorevolezza nel panorama globale dell’architettura contemporanea. La commissione si riunirà di nuovo il 21 settembre».
