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CON L’ECOSTRESS LA CARDIOLOGIA DI OGLIO PO PARTECIPA A UN PROGETTO DI RICERCA INTERNAZIONALE

Stress Echo 2030

Tipologia: Notizia

L’Ospedale di Casalmaggiore è fra i 50 centri selezionati nel mondo per partecipare a uno studio che misura il comportamento del cuore in condizioni di stress. Grazie alle competenze diagnostiche della struttura e a due cardiologi ecografisti certificati.

La Cardiologia dell’Ospedale Oglio Po è entrata a far parte del progetto di ricerca internazionale Stress Echo 2030, un prestigioso studio multicentrico che analizza i risultati degli esami diagnostici eseguiti su pazienti «sotto stress». La ricerca coinvolge oltre 50 centri di 20 nazioni di 4 continenti.

«È per noi motivo di grande orgoglio poter contribuire sino al 2030, insieme ad altri centri d’eccellenza a livello mondiale, a un progetto di ricerca così rilevante – afferma il primario Luigi Moschini. Allo stesso tempo, si tratta di un riconoscimento importante per la qualità diagnostica che offriamo quotidianamente alla comunità casalasca».

La partecipazione allo studio è riservata esclusivamente alle strutture dove operano ecografisti certificati nell’applicazione di questa metodica e l’Oglio Po è una di queste grazie a due specialisti con la certificazione: Alberto Mazzi e Luca Moderato, che spiegano «Negli ultimi dieci anni, è lo studio più ampio mai condotto in questo campo e coinvolge istituzioni del calibro della Mayo Clinic e del Centro Cardiologico Monzino».

 

FUNZIONE DA SCREENING PER LE PERSONE A RISCHIO

A Oglio Po vengono eseguiti circa dieci esami di ecostress ogni settimana. «È un esame che ha la funzione di screening in soggetti a rischio cardiovascolare, come le persone con ipertensione, diabete e dislipidemia - aggiunge Mazzi – ma anche per approfondire patologie note, valutando eventuali peggioramenti sotto stress».

 

PER CAPIRE IN ANTICIPO COME REAGISCE IL CUORE SOTTO STRESS

L’ecostress è una tecnica diagnostica non invasiva che consente di osservare il comportamento del cuore in condizioni di stress, sia fisico (mentre il paziente pedala su una cyclette), sia farmacologico (tramite la somministrazione di un farmaco che simula del cuore mentre si realizza un’attività fisica).

 «Tutto il sistema cardiovascolare – spiega Moderato - viene messo sotto stress, e noi utilizziamo l’ecografo per analizzare i diversi parametri e individuare eventuali problemi, in particolare a carico delle coronarie».

«Molti pazienti arrivano preoccupati perché non sanno come si svolge l’esame – racconta Serena Ghezzi, (infermiera dell’équipe di cardiologia guidata da Maruska Lukianenko). Noi li rassicuriamo spiegando che non è un esame doloroso, ma molto efficace perché è in grado di rilevare informazioni fondamentali per la loro salute. Dopo l’esame, i pazienti sono più consapevoli e molto più tranquilli». 

 

RICERCA ALLARGATA AI DIVERSI PARAMETRI

La grande novità di Stress Echo 2030 rispetto alle ricerche degli anni precedenti, è l’ampliamento del campo di analisi: «non ci si limita più, come negli esami tradizionali, alla sola ricerca di ischemie, ma vengono raccolti dati su un’ampia gamma di parametri che indagano la circolazione nelle coronarie più piccole, la funzionalità delle valvole cardiache, la forza di contrazione del ventricolo, la funzione diastolica, la presenza di liquido nei polmoni e i principali fattori di rischio cardiovascolare» - concludono Mazzi e Moderato.

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Responsabile della pubblicazione: Comunicazione

Ultimo aggiornamento: 10/07/2025