Vbac, come funziona?

Tipologia: Notizia
Parto naturale dopo un taglio cesareo, Vbac - Vaginal birth after cesarea - per i meglio informati: se le gravidanze precedenti si sono concluse con un taglio cesareo è ancora possibile, condizioni cliniche permettendo, partorire in modo ”naturale”.
Ne parliamo con Aldo Riccardi, Direttore dell’UO di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Cremona e Direttore del Dipartimento materno infantile dell’ASST di Cremona.
Perché provare con un parto vaginale, quali sono i benefici?
I benefici sono gli stessi di un parto naturale, interessano sia la madre che il neonato.
La mamma partecipa attivamente durante il parto e riacquisisce pressoché immediatamente la propria autonomia. La degenza in ospedale è più breve e diminuiscono i rischi di infezioni, tromboembolismo e complicanze anestesiologiche. Inoltre nelle successive gravidanze cala significativamente il rischio di placenta previa, placenta accreta (aderente) e di isterectomia.
Per quando riguarda il neonato, è stato dimostrato che i bambini nati da parto spontaneo e quindi da VBAC, rispetto a quelli nati da taglio cesareo, hanno una minor necessità di rianimazione alla nascita, meno problemi respiratori e di adattamento al mondo esterno, meno probabilità di essere ricoverati in terapia intensiva neonatale e pertanto possono beneficiare immediatamente dell'allattamento al seno.
E’ possibile per tutte le donne pre-cesarizzate?
No, esistono alcune condizioni che fanno desistere da tale opportunità. Come per tutte le gravidanze, travaglio e parto naturale sono sconsigliati in caso di placenta previa o di presentazione podalica o trasversa. Oltre a queste controindicazioni generali, però, ce ne sono alcune specifiche per il VBAC, sconsigliato se in passato ci sono stati tre o più tagli cesarei, se si sono già verificate delle rotture uterine e ci sono stati interventi sull'utero che hanno lasciato cicatrici longitudinali o a forma di T.
Ogni situazione va valutata molto attentamente: ad esempio le condizioni cliniche della mamma, il peso e le dimensioni del bambino possono non favorire questo tipo di parto.
E’ sicuro? Quali sono i rischi?
È una modalità di parto che si può affrontare con serenità. Ovviamente a condizione che questo avvenga in un ambiente ospedaliero in grado di garantire un’assistenza ottimale. Il nostro ospedale ha organizzazione, conoscenza ed équipe adeguate ad assistere queste pazienti. Non tutti i punti nascita hanno queste caratteristiche.
Il rischio di rottura d’utero, che per lungo tempo è stato l’evento che faceva desistere dal tentativo di travaglio, è stato drasticamente ridimensionato, in quanto, in base alla più autorevole letteratura internazionale si è verificato che si tratta di percentuali trascurabili (0,2 – 0,8%) e del tutto sovrapponibili a quelle che possono verificarsi con utero che non ha mai subito interventi.
Il VBAC è sempre un tentativo: non si può sapere a priori che un travaglio di prova terminerà con un parto per via vaginale. Secondo i dati disponibili, questo è possibile per circa 3/4 donne su 5. Per le altre, il travaglio di prova si concluderà invece con un nuovo cesareo.
Ultimo aggiornamento: 16/10/2024