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"SILENZIO RETICO", UNA FABULA IN DONO PER L’OSPEDALE

Tipologia: Notizia

FRA STREGHE, ERBE E MAGIA, ALLA RICERCA DI UN LIETO FINE
sabato 18 dicembre il libro sarà distribuito con La Provincia di Cremona

Una 'fabula' ambientata tra Cinque e Seicento, una storia di stregoneria e di una scienza - la botanica - che nasce in quel periodo e che ancora non si è affrancata dal carattere magico. E un pizzico di giallo, che non guasta mai. 
Sono gli ingredienti di Silenzio retico, il libro del botanico     Innocenzo Benvenuto Bona che sabato sarà in edicola gratuitamente con il giornale La Provincia, Erbarme dich. Fabula fantastica quinta ha una storia curiosa. 
Bona è un botanico che da alcuni anni si dedica alla divulgazione ed è autore, tra l'altro di un poderoso Atlante della biodiversità del bacino superiore del fiume Oglio.


Il libro è distribuito gratuitamente.


L'INTRODUZIONE DEL DIRETTORE GENERALE ALLA FABULA
Sapere che “Silenzio retico” è stato scritto da Innocenzo Benvenuto Bona, botanico e autore di fabule divulgative, durante il lockdown è un segnale di speranza. Il suo racconto rappresenta la forza salvifica dell’immaginazione, del pensiero, della scrittura e della lettura. E lo fa in un momento di crisi globale, durante la quale ci troviamo, ogni giorno, a fare i conti con la nostra vulnerabilità,la malattia, le nuove solitudini, la rabbia sociale, la perdita di riferimenti e consuetudini.
Come professionisti della salute, il Covid-19 ci ha costretto a trasformare la non conoscenza in esperienza. Per noi, medici, infermieri e tecnici - che davanti ad una diagnosi sapevamo sempre come comportarci - l’infezione da coronavirus è stata un accadimento devastante: per la prima volta non sapevamo cosa fare.
Nei mesi più duri, tra Febbraio e Aprile, quando arrivavano quotidianamente in pronto soccorso cento persone in condizioni gravi, quando avevamo seicentododici pazienti infetti ricoverati, abbiamo agito mossi dall’urgenza di salvare vite, mettendo a frutto tutto il sapere e la tecnologia di cui disponevamo, senza cedere allo sconforto. Anche se la paura negli occhi dei pazienti era la nostra paura. 
In tutto questo, le arti e la bellezza ci hanno offerto la possibilità di elaborare ciò che stavamo vivendo, di costruire ricordi intensi, di provare ad accettare l’ineluttabilità delle cose. Ad infonderci coraggio sono stati i messaggi di gratitudine, la guarigione di molti pazienti e le centinaia di donazioni ricevute. 
Ecco che oggi, durante “la secondata ondata” - nell’incertezza del tempo che ci aspetta - riceve in dono questo racconto per l’ASST di Cremona ha un valore profondo, che ci conduce, attraverso un viaggio fantastico di fine Seicento, alla nostra essenza di esseri umani.
Tutto è cominciato il 9 gennaio 2020, in un ospedale di Wuhan, in Cina. A livello globale si contano più di un milione di morti. A ciascuno il compito di continuare fare la propria parte, con responsabilità, per contribuire alla scrittura di un lieto fine corale che restituisca fiato al mondo intero.
(Di Giuseppe Rossi - Direttore Generale ASST di Cremona)

Responsabile della pubblicazione: Comunicazione

Ultimo aggiornamento: 16/10/2024