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Perchè promuovere le vaccinazioni tra gli operatori sanitari

Tipologia: Notizia

Si terrà il prossimo 24 ottobre, ore 9, presso l’Aula Magna “M.Carutti” dell’Ospedale di Cremona (Largo Priori, 1) il convegno dal titolo “Il futuro delle vaccinazioni: promozione della cultura vaccinale negli operatori sanitari”.

L’evento formativo, accreditato ECM per i professionisti sanitari, è stato organizzato dall’Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro dell’ASST di Cremona, diretta da Mauro D’Anna con l’obiettivo di sensibilizzare i colleghi sull’attuale tema e fornire strumenti per migliorare l’efficacia organizzativa ed aumentare l’adesione alle campagne vaccinali in ambito lavorativo.

Come spiega Mauro D’Anna, responsabile scientifico del convegno “Gli operatori sanitari sono maggiormente esposti agli agenti infettivi durante lo svolgimento della loro attività e le vaccinazioni hanno lo scopo di proteggere sia il professionista che il paziente, soprattutto se in condizione di fragilità. Non solo. In un’ottica organizzativa, la vaccinazione degli operatori serve a difendere l’operatività̀ dei servizi assistenziali, garantendo la qualità̀ e la sicurezza delle prestazioni erogate.”

“La promozione della cultura vaccinale e un continuo aggiornamento negli operatori sanitari rappresenta una strategia attuabile al fine di migliorare la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini. Per questo, - conclude D’Anna - il convegno è rivolto a tutti i professionisti della sanità che si occupano di prevenzione e promozione della salute.”

“In un clima di diffuso e di crescente scetticismo nei confronti degli interventi vaccinali – spiega Camillo Rossi (Direttore Generale ASST di Cremona) - l’operatore sanitario che si vaccina offre un esempio positivo. Fare formazione e coinvolgere i professionisti interessati su questi temi, non solo crea un momento di arricchimento e scambio, ma ricorda loro l’importanza del ruolo che rivestono, quali promotori della salute.” 

Intervengono: Elisa Albini (Medico Competente Coordinatore ASST Spedali Civili di Brescia) Rosario Canino (Direttore Sanitario ASST Cremona) Paolo Carrer (Professore Associato, Direttore Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro Università degli Studi di Milano) Danilo Cereda (Direttore U.O.C. Prevenzione nelle Comunità ATS della Val Padana) Francesco Donato (Professore Ordinario Sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Università degli Studi di Brescia) Paolo Durando (Professore Associato, Direttore Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro e Medico Competente Università degli Studi di Genova) Frida Fagandini (Direttore SanitarioASST Spedali Civili di Brescia) Anna Marinella Firmi (Direttore Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria Direttore U.O.C. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro ATS Val Padana) Maria Gramegna (Dirigente U.O. Prevenzione, Direzione Generale Welfare Regione Lombardia) Michele Lacirignola (Direttore S.C. di Sorveglianza Sanitaria Aziendale Centro Servizi Boggiovara AUSL Modena) Giovan Battista Orsi (Professore Associato, Sezione di Igiene Generale ed Applicata Dipartimento di Sanità Pubblica, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma) Angelo Pan (Direttore U.O. Malattie Infettive ASST Cremona Fabrizio Pregliasco (Medico Specialista in igiene e Docente Universitario, Università degli Studi di Milano) Luisa Romanò (Professore Associato e Presidente del Corso di laurea in Tecniche della prevenzione negli ambienti di vita e luoghi di lavoro Università degli Studi di Milano) Fabrizia Zaffanella (Responsabile SS Vaccinazioni ASST Mantova).

A domanda risponde

Mauro D’Anna – Direttore Medico

Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro (UOOML)

ASST di Cremona

Quali sono i vaccini raccomandati per gli operatori sanitari?

“Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017- 2019 individua la necessità delle vaccinazioni anti-epatite B, anti-influenzale, anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia (MPR), anti-pertosse e anti-varicella negli operatori sanitari. È opportuno che a queste vaccinazioni mirate per gli operatori sanitari sia comunque aggiunta la vaccinazione contro difterite e tetano, raccomandata ogni 10 anni per tutti i soggetti adulti.”

Perché parlare di vaccinazioni in ambito lavorativo sanitario?

“Le evidenze correnti dimostrano come l’adesione alla vaccinazione fra gli operatori sanitari non solo non sia ottimale, ma addirittura in alcuni casi largamente insoddisfacente. Ne sono una rappresentazione i casi di morbillo negli operatori sanitari riscontrati nel corso dei recenti eventi epidemici e lo sconfortante tasso di adesione alla vaccinazione anti-influenzale.

Diverse evidenze dimostrano inoltre come le conoscenze sui vaccini fra gli operatori sanitari siano spesso insufficienti e parte della resistenza nota a farsi vaccinare nasce anche da queste lacune culturali. Per questo motivo è fondamentale fare attività di informazione e formazione anche tra i professionisti.”

Quali strategie aziendali è possibile mettere in campo per promuovere la cultura vaccinale tra gli operatori sanitari?

“Il contrasto alla diffusione delle malattie infettive richiede un insieme di interventi multidisciplinari che comprende la corretta informazione ed educazione delle persone, la promozione dell’immunizzazione attiva e la profilassi degli individui suscettibili, la tempestività̀ e la qualità̀ delle diagnosi, l’appropriatezza e la completezza dei trattamenti terapeutici, il monitoraggio degli esiti degli interventi e dei loro eventuali eventi avversi.

L’attività di formazione deve essere prevista anche nell’ambito della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, con un’azione sinergica fra la Direzione Sanitaria e i servizi di medicina preventiva occupazionale (Medico Competente). In questo ambito si colloca anche la possibilità di accesso facilitato alla vaccinazione, attraverso l’identificazione di procedure che consentano la messa a disposizione di vaccini diretta agli operatori sanitari.”

Il futuro delle vaccinazioni: quali prospettive per i professionisti?

“Il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019, riporta tra <> l’importanza di favorire, con la collaborazione delle massime Istituzioni Nazionali e delle Società̀ Scientifiche, la ricerca e l'informazione scientifica indipendente sui vaccini disponibili e sui programmi di vaccinazione. Questo, in particolare in ambito sanitario, consente di migliorare ed alimentare le conoscenze sulla sicurezza ed efficacia delle vaccinazioni, orientando di conseguenza le strategie vaccinali e garantendo equità nell’accesso.”

Per iscriversi >https://goo.gl/b3cQjuv

Ultimo aggiornamento: 16/10/2024