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PARTORIRE, SI PUÒ FARE IN TANTI MODI

Tipologia: Notizia

È online il nuovo video sul «percorso nascita» dell’Asst di Cremona.

Ogni parto è una storia e ogni donna è una mamma a modo suo. Ad ogni nuova vita quello che accade in sala parto è un’avventura a sé, fra gioie e imprevisti. Anche se tutto può cambiare in un minuto, nulla è lasciato al caso, i professionisti sono pronti a fronteggiare ogni evenienza, lasciando il più possibile spazio alla mamma per partorire come desidera: in acqua, in modo fisiologico, con la parto analgesia e - quando serve - con il taglio cesareo.

Come ogni martedì torna il video appuntamento con il «percorso nascita» dell’Asst di Cremona. Questa settimana Annalisa Abbiati (Ginecologa, Ospedale di Cremona) e Martina Della Matera (Ostetrica, Ospedale di Cremona) spiegano quali tipi di parto può scegliere una donna e come viene affrontata ogni situazione in sala parto.

PARTO NATURALE

«Il parto naturale è la proposta che perseguiamo con maggior frequenza», spiega Annalisa Abbiati. «È un tipo di parto che permette alla donna di ridurre le possibilità di implicazioni post-partum e riduce il tempo di permanenza in ospedale. In media la degenza dura 48 ore circa, il tempo necessario per eseguire gli screening neonatali del bimbo o della bimba».

PARTO IN ACQUA, EMOZIONE SILENZIOSA

«Per il parto in acqua si crea un’atmosfera molto emozionante e silenziosa; viene seguito per tutta la sua durata da un’ostetrica dedicata. È indicato in particolare per le donne che affrontano un travaglio fisiologico - prosegue Abbiati. Quando invece siamo davanti a un parto indotto o alla partoanalgesia, non è possibile compiere questa scelta».

IL PARTO CESAREO

«Il taglio cesareo viene eseguito sempre su indicazione medica in qualunque momento del travaglio, quando viene ritenuto necessario. Se è vero che si tratta di un intervento chirurgico, può ritenersi di routine e, nel complesso, di breve durata. La dimissione avviene in terza o quarta giornata dopo l’operazione».

L’INDUZIONE AL PARTO, QUANDO E PERCHÈ

«le situazioni in cui viene proposta l’induzione al parto possono essere tre - conclude Abbiati. Il primo caso è in presenza di una patologia materna che non permette di attendere l’insorgere spontaneo del travaglio. Un secondo caso può essere quello di patologia del feto; infine, l’induzione viene proposta a quelle donne che, arrivate oltre il termine (41esima più cinque settimane), non sono ancora entrate in travaglio».

LA SCELTA GIUSTA È QUELLA CONSAPEVOLE

«È importante sapere che la scelta presa può essere modificata sino all’ultimo momento, anche in base a ciò che accade. Ad esempio, una mamma può iniziare con il travaglio spontaneo, ma se qualcosa cambia a cambiare è tutto lo scenario ipotizzato. Il ruolo di ginecologi e ostetriche è quello di accompagnare le mamme nelle scelte che passo dopo passo devono compiere: una scelta consapevole e condivisa è sempre una scelta giusta».

PER INFORMAZIONI

Consultare la pagina del sito di ASST Cremona dedicata alla Struttura di Ostetricia e Ginecologia.

GUARDA IL VIDEO "IL PARTO"

Responsabile della pubblicazione: Comunicazione

Ultimo aggiornamento: 16/10/2024