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OTORINO, NUOVE TECNOLOGIE E RIORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ AMBULATORIALE

Tipologia: Notizia

Il coronavirus non ha contagiato l’entusiasmo e la voglia di fare dell’équipe. La competenza di tutti e l’innovazione saranno il motore del cambiamento.

A domanda risponde Luca Pianta
Direttore UO Otorinolaringoiatria, Ospedale di Cremona

A poco più di 4 mesi dal suo arrivo a Cremona e nonostante l’emergenza sanitaria, quali sono le azioni già intraprese per migliorare l’organizzazione?
La diffusione dell'infezione da coronavirus, nelle scorse settimane, ha rivoluzionato tutta l'attività ospedaliera, ma non ci ha tolto l'entusiasmo e la voglia di riorganizzare profondamente il servizio di Otorinolaringoiatria.
Sia gli ambulatori generalisti (prime visite e visite di controllo), sia gli ambulatori specifici per ciascuna patologia otorinolaringoiatria sono stati completamente ripensati. Mi riferisco all'ambulatorio di laringoscopia e laringostroboscopia per i pazienti affetti da malattie laringea e faringea; all'ambulatorio di rinologia/endoscopia nasale per i pazienti affetti da problematiche nasali; all'ambulatorio di patologia delle ghiandole salivari e all'ambulatorio di audiometria che si occupa delle problematiche uditive e delle sindromi vertiginose. Per raggiungere un livello ambulatoriale di eccellenza ci siamo dotati di tecnologie endoscopiche innovative e della tecnologia NBI (Narrow Band Imaging o Visione a Banda Ristretta).

Tecnologia NBI, di cosa si tratta esattamente?
E’ una tecnica peculiare di indagine che consente di effettuare una diagnosi precoce delle lesioni tumorali del distretto orale, faringeo e laringeo. Inoltre, consente una valutazione molto precisa delle eventuali recidive tumorali nei pazienti già sottoposti a trattamento chirurgico e/o radioterapico. Quest'ultima rappresenta attualmente la metodica diagnostica più avanzata e sofisticata nell'ambito del distretto di nostra competenza.

Altri aspetti innovativi, soprattutto legati all’acquisizione di nuove tecnologie?
Le novità significative sono almeno tre. La prima riguarda l'acquisizione di una nuova strumentazione di sala operatoria, mi riferisco al laser CO2 impiegato nel trattamento endoscopico mini-invasivo delle lesioni tumorali della laringe e della faringe. La seconda è rappresentata dall’introduzione della tecnologia HD 4K nella chirurgia endoscopica del distretto nasale e delle vie lacrimali, della base cranica e dell'ipofisi (quest’ultima viene eseguita in collaborazione con la Neurochirurgia). Infine, è stato acquisito il neuromonitoraggio intraoperatorio nella chirurgia del collo, della ghiandola parotide e della ghiandola tiroide.
Credo che questi aspetti rappresentino un grosso passo avanti in termini di innovazione e qualità, ponendo il reparto di otorinolaringoiatria all'avanguardia nell'ambito nazionale. Nulla di ciò sarebbe stato possibile senza l’entusiastica collaborazione e la disponibilità della Direzione Generale che sta sostenendo nei fatti il processo di rilancio del nostro reparto.

A tale proposito, quali sono le peculiarità su cui investire per il futuro dell’Otorino di Cremona?
L’esperienza decennale maturata presso l'otorinolaringoiatria degli Spedali Civili di Brescia – oggi riconosciuta in ambito nazionale ed internazionale quale punto di riferimento per la patologia e la chirurgia tumorale del distretto testa-collo, per la patologia e chirurgia endoscopica del distretto laringeo, naso-sinusale e della base cranica - ha contribuito in modo preponderante a caratterizzare il mio personale bagaglio tecnico e culturale. Il progetto ambizioso è proporre a Cremona le medesime specialità, con la stessa qualità e professionalità acquisita a Brescia. Considerate le premesse, direi che la strada intrapresa per raggiungere l’obiettivo è quella giusta. Insieme a me, infatti, sono giunti a Cremona due giovani specialisti e l’équipe dei professionisti di Cremona ci ha accolto con entusiasmo, interesse e voglia di ripensare il reparto. L’insieme delle esperienze e delle professionalità di tutti saranno il vero motore del nostro cambiamento.

Quali le patologie trattate con maggior frequenza?
Oltre a quelle che ho appena descritto, ci occupiamo anche del trattamento del russamento e delle apnee ostruttive del sonno. Una patologia attualissima, sempre più diffusa nella popolazione, che prevede la collaborazione e il coinvolgimento di diversi specialisti (quali neurologo, pneumologo, internista, odontoiatra). Con soddisfazione, stiamo constatando i primi risultati, si sta verificando, infatti, un’inversione del flusso dei pazienti che dalle provincie confinanti - Brescia, Mantova e Piacenza - si rivolgono all'Ospedale di Cremona.

Quali le tecniche più innovative adottate?
Credo che, compatibilmente con la patologia del singolo individuo, la terapia chirurgica debba essere il meno traumatizzante possibile, creare il minor discomfort e dolore al paziente e consentirgli di ritornare ad una vita normale nel minor tempo possibile. Questa è l'evoluzione della medicina e della chirurgia in ogni settore, questa è l'impronta che deve avere anche l'otorinolaringoiatria del'Ospedale di Cremona. Per tale ragione, punteremo sulla mini-invasività di ogni procedura, quasi sempre endoscopio-assistita, sia che si tratti di distretto nasale che di distretto faringo-laringeo, con tempi di degenza e di guarigione brevissimi.
 

Responsabile della pubblicazione: Comunicazione

Ultimo aggiornamento: 16/10/2024