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Ospedale Oglio Po. Anche la Cardiologia in prima linea contro il COVID

Tipologia: Articolo

Lo tsunami COVID 19 che ha investito trasversalmente tutti i reparti ospedalieri cremonesi ha visto anche il personale medico ed infermieristico della U.O. di Cardiologia del Presidio Ospedaliero Oglio PO in prima linea nel contrasto al virus. In una breve intervista, il direttore del reparto, Massimo Carini, ha illustrato le attività del reparto in questi mesi di battaglia, gli aspetti prettamente cardiologici dell'infezione da COVID e i programmi per il futuro. 

Dottor Carini qual'é l'impatto del COVID nei pazienti cardiopatici e quale è stato l'andamento dei ricoveri di questi pazienti in questo periodo?
“Circa l'11% di tutta la popolazione italiana è affetta da patologie cardiovascolari e tali malattie ad oggi rappresentano la prima causa di morte nei paesi sviluppati. Da questi dati è evidente che i nostri pazienti rappresentano una fetta di popolazione rilevante ed estremamente fragile, che purtroppo ha pagato a duro prezzo in termini di vite umane la presenza di questa pandemia. Andando ad analizzare i dati sui ricoveri nei nostri nosocomi posso affermare che abbiamo registrato una drastica riduzione degli accessi per infarto miocardico e scompenso cardiaco, questo probabilmente a causa del timore dei pazienti di accedere alle strutture ospedaliere, considerate quali possibili fonti di contagio. Come conseguenza di ciò è aumentata esponenzialmente l'incidenza di arresti cardiaci occorsi al domicilio (aumento del 143 % a Cremona, secondo il recente Studio del Policlinico S.Matteo), un dato che testimonia la fondamentale importanza della piena operatività della rete cardiologica sul territorio.”

Quali sono le complicanze cardiologiche secondarie all'infezione da COVID19?
“Dall'analisi delle nostre esperienze e dei dati presenti in letteratura, attualmente comunque del tutto preliminari, sembrerebbe che la principale patologia di interesse cardiologico innescata dall'infezione da COVID sia la trombo-embolia polmonare. In poche parole pare che l'infezione possa attivare tutta una serie di meccanismi infiammatori in grado di favorire la formazione di coaguli nel sangue venoso che giunti nel circolo polmonare vanno ad ostacolare gli scambi dei gas respiratori. Quale altra patologia di interesse cardiologico è impossibile tralasciare la cardiopatia ischemica, cioè l'infarto del miocardio, favorito e talvolta innescato dallo stato di grave insufficienza respiratoria che ha colpito i pazienti più compromessi. Un'altra compromissione cardiologica in cui il virus potrebbe avere un ruolo è l'infiammazione diretta del cuore, che prende il nome di “miocardite”, questi però rappresentano dei casi estremamente rari in cui le esperienze scientifiche sono per il momento scarse.”

In che modo ha operato la Cardiologia del POOP per contrastare l'emergenza? 
“Descriverei l'operato del mio reparto in due fasi. La prima è stata quella in cui abbiamo fatto il possibile per fornire supporto attivo ai pazienti positivi che presentavano delle problematiche di pertinenza cardiologica. Nella seconda fase però, quando il nostro presidio ospedaliero è stato investito da un vero e proprio tsunami dei pazienti con polmoniti COVID relate, abbiamo capito che per salvare più vite umane possibile ci saremmo dovuti rimboccare le maniche e completamente rimodulare. Pertanto abbiamo ceduto i posti letto della nostra UTIC alla terapia intensiva in modo tale da duplicare le possibilità rianimatorie del nostro nosocomio e abbiamo accolto in reparto tutti i pazienti abbisognevoli di supporto di ossigeno e cure di tipo semi-intensivo. In più i nostri cardiologi hanno supportato le Unità Operative in maggiore difficoltà sia di Oglio Po ma anche del presidio Ospedaliero di Cremona. Un grande gioco di squadra insomma che, seppur non risolvendo la grave emergenza in atto, ci ha permesso sicuramente di limitarne i danni.”
 
Quali sono i programmi per il futuro? 
“L'obiettivo primario che dobbiamo porci è quello di tutelare al massimo i pazienti cardiopatici che sarebbero inevitabilmente duramente colpiti da un ulteriore propagarsi dell'epidemia. Questo si fa innanzi tutto nella vita di ogni giorno adottando con rigore tutte le misure preventive e di distanziamento sociale necessarie a contrastare il contagio. In reparto stiamo predisponendo tutto il necessario per essere pronti a riprendere le attività ordinarie in sicurezza, incluse quelle ambulatoriali che sono state necessariamente penalizzate in questi mesi, non appena avremo in nulla osta per farlo da parte della Direzione. Nel frattempo continueremo a fare il nostro dovere con la dedizione e lo spirito di servizio che ci hanno sempre contraddistinto.”
 

Responsabile della pubblicazione: Comunicazione

Ultimo aggiornamento: 16/10/2024