Cremona 0372 405111 - Oglio Po 0375 2811

IL TORRAZZO TRICOLORE SOTTO LA PIOGGIA LA FOTO ICONICA DI SALVO LIUZZI DONATA ALL’OSPEDALE DI CREMONA

Tipologia: Notizia

Stamattina il pittore e fotografo Salvo Liuzzi ha consegnato la fotografia del Torrazzo tricolore sotto la pioggia, scattata lo scorso Aprile, al Direttore Generale dell’ASST di Cremona Giuseppe Rossi.
Un dono prezioso, un simbolo della ferita di Cremona per non dimenticare e alimentare la speranza. L’immagine verrà esposta in modo permanete nell’atrio dell’Ospedale di Cremona e sarà affiancata dal testo di  Marco Bencivenga, Direttore del giornale  La Provincia di Cremona (che riportiamo si seguito).

“La Tempesta, il Torrazzo, il Tricolore. Rivisitando le celebri 3T cremonesi, in un solo scatto Salvo Liuzzi ha riassunto la stoica resistenza della città di Cremona durante la pandemia Coronavirus. Questa bellissima fotografia è subito diventata iconica - un simbolo, un’allegoria, una metafora - come la “Nave nel mare in tempesta” di Ivan Lostantinovič Ajvazovdkij (pittore russo dell’800) e le celebri immagini dei fari portoghesi travolti da onde del mare alte come grattacieli. Sovrastati, ma indistruttibili. Quelle gocce di pioggia catturate con maestria dall’obiettivo di Liuzzi rappresentano le frecce scagliate da un nemico invisibile contro ognuno di noi, potenziali bersagli del Covid-19. Bersagli umani che hanno trovato nel faro-torrazzo un punto di riferimento solido e sicuro. Uno scudo fasciato di verde, di bianco e di rosso, a dire che la forza di Cremona è stata la forza sprigionata dall’Italia intera contro una minaccia subdola e letale, arrivata da lontano e progressivamente esplosa in tutto il mondo. Nel buio della notte la luce di una lampada stradale illumina la scena: la stessa luce che medici, infermieri e operatori sanitari hanno saputo accendere all’Ospedale Maggiore, porto sicuro durante l’emergenza  per centinaia di pazienti rimasti letteralmente senza fiato.  Alcuni ce l’hanno fatta. Altri purtroppo sono stati sopraffatti dal virus, ma il loro decorso ha permesso a pneumologi, epidemiologi e virologi di saperne di più su una malattia fino ad allora sconosciuta. Un sacrificio che in futuro permetterà di salvare tante vite, in attesa dell’unica arma definitiva contro il virus che ha saputo mettere in ginocchio il mondo: il vaccino”. Di Marco Bencivenga Direttore responsabile La Provincia di Cremona e di Crema.

Responsabile della pubblicazione: Comunicazione

Ultimo aggiornamento: 16/10/2024