Vaccinazione anti papilloma virus (HPV)
Vaccinazione anti Papilloma Virus (HPV)
per donne 25enni

Il papillomavirus (HPV) è un virus a DNA estremamente diffuso: circa 8 persone su 10 nel corso della loro vita entrano in contatto con questo virus. Il 5-10% delle donne ne risultano infette, con una incidenza di 500.000 casi all'anno.
L'HPV causa fino al 100% dei tumori della cervice (2.300 casi all'anno), l'88% dei tumori anali (2.300 casi all'anno) e il 10% dei tumori orofaringei.
In 10 anni il vaccino anti-papilloma ha ridotto dell'89% le infezioni da HPV nelle ragazze di età 14-24 anni.
Il papillomavirus si trasmette per contatto con aree infette (aree genitali, perineo, cavo orale) perlopiù durante i rapporti sessuali.
Dal 2022 è prevista la vaccinazione gratuita anti-papillomavirus per le donne nel 25° anno di età (cioè nel 2022 le donne nate nel 1997, nel 2023 le donne nate nel 1998, ...) mai vaccinate prima per HPV.
Gli altri criteri di gratuità del vaccino per HPV per soggetti di età 9-45 anni, sono:
- ragazze minorenni (9-17 anni). Il ciclo vaccinale prevede 2 dosi fino al compimento del quindicesimo anno di vita, poi è costitutito da 3 dosi
- ragazze maggiorenni (18-25 anni) mai vaccinate in precedenza;
- ragazzi nati dal 2006 in avanti, con con età inferiore ai 19 anni (cioè fino ai 18 anni e 364 giorni)
- maggiorenni con status o patologia a rischio codificata (maschi e femmine positivi all'HIV, donne con lesione cervicale CIN 2+ negli ultimi 12 mesi, donne con diagnosi di HSIL)
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soggetti maggiorenni con status o patologia a rischio codificata (soggetti maschi e femmine positivi all’HIV, donne con lesione cervicale CIN 2+ negli ultimi 12 mesi, donne con diagnosi di HSIL, persone che hanno rapporti omosessuali occasionali non protetti).
Al di fuori di questi criteri di gratuità, i cittadini possono comunque richiedere la vaccinazione in co-pagamento.
L'infezione da Papilloma Virus Umano è un’infezione molto diffusa, trasmessa prevalentemente per via sessuale. Sebbene nella maggior parte dei casi sia transitoria e priva di sintomi evidenti, talvolta si manifesta attraverso lesioni benigne della cute e delle mucose.
La maggior parte delle infezioni da HPV è transitoria, perché il virus viene eliminato dal sistema immunitario prima di sviluppare un effetto patogeno.
La positività non significa necessariamente che una donna svilupperà nel tempo un tumore. Consente tuttavia al medico di effettuare tutti i controlli necessari per evidenziare la presenza di un’alterazione al collo dell’utero e di sottoporre la paziente ad ulteriori esami programmati nel tempo per rilevare in anticipo la formazione di qualsiasi anomalia.
La strategia di base per l'individuazione precoce delle lesioni da HPV (prevenzione secondaria) sono i programmi di screening dove grande importanza riveste il counseling e l'informazione. In caso di anomalie si procede con la colposcopia, un esame ambulatoriale che permette di individuare eventuali alterazioni a livello della cervice uterina attraverso la visualizzazione ingrandita dei tessuti. Se necessario si effettuano anche biopsie mirate per ottenere analisi più approfondite.
Responsabile della pubblicazione: Comunicazione
Ultimo aggiornamento: 18/09/2023