Ictus, con le mie parole è un corso esperienziale caratterizzato da due parti distinte e complementari:

LABORATORIO CREATIVO. L’argilla è per sua natura un materiale duttile che, sotto il profilo simbolico, bene rappresenta la necessità/possibilità per una persona colpita da Ictus di rimodellare mente e corpo alla nuova condizione e, al contempo, rappresenta la necessità/possibilità del curante di rimodulare, caso per caso, l’approccio relazionale-terapeutico. 
I partecipanti, plasmando l’argilla, avranno l’opportunità di conoscere le proprietà e le tecniche di lavorazione di base attraverso la guida di un insegnante, oltre a sperimentare le proprie capacità di adattamento. La simulazione consentirà loro di entrare in contatto con la malattia e la cura in modo inconsueto, attivando dinamiche di rispecchiamento attraverso l’agire in un setting non clinico.

NARRANDO, NARRANDO SI “GUARISCE”. La seconda parte della giornata, aperta anche alla cittadinanza senza obbligo di iscrizione, prevede la testimonianza e il confronto di pazienti e operatori sanitari che hanno aderito ad un progetto di Medicina Narrativa attraverso la scrittura della loro storia (pazienti) e della cartella parallela (operatori sanitari). 
La tavola rotonda affronterà gli aspetti percettivi, relazionali e emozionali correlati all’Ictus. Le narrazioni di pazienti e operatori si sono rivelate uno strumento potente di conoscenza rispetto alle implicazioni umane della malattia (come mi sento) decisamente complementari alle implicazioni cliniche basate sulle evidenze (come sto).

TERMINE ISCRIZIONI: 22 ottobre 2019