La nascita

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Per la mamma: il necessario per l’igiene personale, gli asciugamani, la biancheria intima, camicie da notte o pigiami comodi per l’allattamento, vestaglia, assorbenti igienici da utilizzare dopo il parto, mutande monouso a rete (di carta o di cotone) e ciabatte.

Se si desidera fare l’esperienza del travaglio e del parto in acqua è necessario portare un accappatoio o un telo da bagno. È sempre buona norma presentarsi con unghie corte e senza smalto.

Per il bambino: 4-5 cambi imbustati ed identificati da nome e cognome composti da: camicino, body oppure maglietta e mutandina, calze o scarpine, tutina o completo spezzato di cotone o di lana secondo la stagione, ed una copertina.

Dopo l’ingresso in ospedale la donna viene sottoposta a:

  • valutazione ostetrica
  • monitoraggio cardiotocografico
  • esami di routine
  • ulteriori accertamenti se necessari

Nel caso in cui la donna sia stata precedentemente seguita dallo Psichiatra, verrà richiesta la consulenza dello specialista.
In presenza di comportamenti anomali si richiederà la consulenza dello psicologo che, se necessario, attiverà il collega psichiatra.
Durante il percorso nascita la donna è accompagnata da diversi professionisti:

  • Anestesista
  • Assistente sociale
  • Ginecologo
  • Infermiere/Infermiere pediatrico
  • Medico di Medicina Generale
  • Neonatologo
  • Ostetrica
  • Pediatra di Libera Scelta
  • Psicologo/Psichiatra

A travaglio insorto (o nel caso di un semplice dubbio) è bene recarsi in Pronto Soccorso. Dopo l’accettazione di triage (assegnazione codice di priorità), il ginecologo effettuerà la visita, controllerà il battito cardiaco del bambino e le contrazioni uterine per decidere l’opportunità o meno del ricovero.

In reparto la donna sarà accolta dal personale specializzato e una volta in sala parto/travaglio deciderà insieme agli operatori di far nascere il bimbo nella posizione o adottando la metodica più congeniale e rispettosa delle condizioni complessive:

  • parto in acqua (sono a disposizione due vasche in stanze dedicate)
  • posizioni alternative (carponi, sgabello olandese, posizioni verticali);
  • posizione litotomica classica;
  • parto indotto e parto pilotato (tecniche mediche per accelerare, quando indicato, i tempi del parto);
  • parto analgesia: serve a ridurre la percezione del dolore, senza però interferire sullo stato di coscienza, permettendo quindi una partecipazione attiva della partoriente alla nascita del bambino.

Le ostetriche seguono la donna in ogni fase del parto, suggeriscono l’assunzione delle posizioni più adatte per sentire meno dolore; incoraggiano la partoriente e ascoltano le sue esigenze.
Il papà o una persona di fiducia può essere presente al travaglio e al parto.

Per prepararsi al parto con taglio cesareo programmato, le future mamme dovranno effettuare il pre-ricovero per i consueti accertamenti pre-operatori. Successivamente verrà fissata la data della nascita.
Il Parto cesareo può rendersi necessario quando si sviluppano condizioni particolari: ad esempio, in caso di presentazione podalica, di importanti malattie materne o di complicazioni insorte in gravidanza, durante il travaglio o il parto.
In questo caso il papà (o la persona di fiducia) non potrà essere presente in sala operatoria, di norma l’ingresso è consentito solo al personale addetto. Potrà restate in attesa nelle immediate vicinanze.
Nel caso in cui una donna non sia già seguita in ospedale, dalla 28a settimana è potrà accedere all’ambulatorio per la gravidanza, su prescrizione (visita ostetrica) del Medico di Medicina Generale.

La percezione e la tolleranza del dolore sono fattori che variano, da persona a persona. Senza temere pregiudizi, la donna deve sentirsi libera di scegliere, sapendo che può affrontare l’esperienza del parto senza dolore.

La partoanalgesia è una tecnica che consente di eliminare il dolore del travaglio e del parto, lasciando però inalterate la sensibilità cutanea, la capacità motoria e soprattutto la percezione delle contrazioni uterine. Tale pratica rientra nelle prestazioni erogate dal Sistema Sanitario Nazionale in regime di ricovero.

Come richiedere la partoanalgesia?

Almeno 20 giorni prima dal temine di gravidanza (36a settimana) è indispensabile prenotare il pre-ricovero presso l’Ospedale di Cremona, telefonando allo 0372 405443, dal lunedì al venerdì, dalle ore 15.00 alle ore 18.30 .

Dove recarsi il giorno del pre-ricovero?

  1. Agli Ambulatori di Cardiologia (piano terra) sala attesa 4° per effettuare l’ECG;
  2. Al Centro Prelievi (palazzina esterna) utilizzando lo sportello facilitato n°7 per l’esecuzione degli esami ematici (non serve il digiuno);
  3. All’Ufficio Accettazione e Ricoveri per la stampa della cartella clinica;
  4. La Segreteria del pre-ricovero chirurgico (6° piano lato sinistro del monoblocco), con tessera sanitaria e documentazione personale, seguirà visita ed il colloquio informativo specifico con l’anestesista.

La nascita di un bambino è un evento che incide profondamente nella vita concreta, emotiva, relazionale della donna. Non tutte le donne riescono ad affrontare e ad accogliere la loro maternità. Ciò accade a causa di motivazioni molto complesse che occorre saper ascoltare, comprendere e riconoscere.

Durante la gravidanza - specie in situazioni di difficoltà o fragilità della madre a rispondere adeguatamente ai bisogni futuri del bambino - è indispensabile che la donna sia seguita in maniera qualificata: per la tutela sua e del nascituro, per evitare decisioni affrettate, spesso drammatiche, al momento del parto.

Per questo le donne vengono sostenute, accompagnate, informate, affinché le loro scelte siano libere, consapevoli e responsabili. In ospedale, al momento del parto, serve garantire la massima riservatezza con interventi adeguati ed efficaci, per assicurare - anche dopo la dimissione - che il parto resti in anonimato.

La legge consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’Ospedale dove è nato (DPR 396/2000, art. 30, comma 2) affinché sia assicurata l’assistenza ed anche la sua tutela giuridica. Il nome della madre rimane per sempre segreto e nell’atto di nascita del bambino viene scritto “nato da donna che non consente di essere nominata”.

La donna che non riconosce e il neonato sono i due soggetti che la legge tutela e considera come persone distinte, ognuno con specifici diritti.

L’Ospedale di Cremona è dotato di una Unità operativa di Terapia Intensiva Neonatale, punto di riferimento di tutta la provincia.

La TIN è specializzata nell’assistenza ai neonati a termine affetti da gravi patologie e ai neonati affetti da grave e gravissima prematurità che presentano un peso alla nascita inferiore a 1500 grammi (neonati di peso molto basso) e inferiore a 1000 grammi (neonati di peso estremamente basso). La TIN offre anche una risposta completa da un punto di vista diagnostico alle esigenze dei neonati affetti da patologie endocrino-metaboliche, cardiologiche e malformative.

L’assistenza neonatale è fortemente integrata con quella alla gravidanza e al parto, attraverso figure di riferimento, in grado di guidare la famiglia lungo tutto il percorso.

La cura dei piccoli pazienti non ha termine all’atto della dimissione, ma prosegue mediante un follow-up ambulatoriale polispecialistico.

Dal 2006 Regione Lombardia ha attribuito alla TIN di Cremona la funzione dell’assistenza al Neonato gravemente immaturo che necessita di Terapia Intensiva, dal 2011 la struttura è considerata tra i Centri Hub regionali di Terapia Intensiva Neonatale.

In Neonatologia è presente un locale di degenza con servizi per le puerpere (madri di neonati ad alto rischio ricoverati) provvisto di due letti e dei seguenti servizi: telefono, televisore, luce notturna per la lettura, chiamata. Inoltre ci sono spazi ad uso comune che offrono i seguenti comfort: soggiorno/cucina/sala di lettura (lavello, forno a microonde, stoviglie, tavolo, ripostiglio, frigorifero).

L’ASST di Cremona aderisce al progetto Icaro promosso da Regione Lombardia. Icaro consente ai genitori di registrare all’anagrafe i nuovi nati direttamente in ospedale. Non solo. Con Icaro vengono anche assegnati: codice fiscale, Carta Nazionale Servizi Sanitari e Pediatra di libera scelta.

Dove
Basta recarsi presso uno dei due sportelli dedicati: UO di Ostetricia e Ginecologia/Lato ambulatori; Accettazione ricoveri (Piano R).

Quando
Nei primi tre giorni dalla nascita

Cosa serve
Un documento di riconoscimento valido dei genitori

Cosa accade
L’operatore trasmetterà la dichiarazione di nascita al comune di residenza, contestualmente chiederà il codice fiscale e l’attribuzione del Pediatra. Il comune trascriverà l’atto di nascita e iscriverà il bambino in anagrafe nello stato di famiglia della madre.

L’ASST di Cremona promuove il rooming in: mamma-bambino insieme nella stessa stanza.

Tale pratica prevede - grazie alle particolari condizioni delle stanze (climatizzazione ottimale, luminosità particolare, fasciatoio) - la possibilità per la mamma e il bebè di stare insieme per tutto il tempo del soggiorno in ospedale.

Abitualmente il rooming in è diurno, cioè il bambino rimane in stanza con i genitori durante il giorno ad eccezione dell’orario di visita e della notte. Le mamme che desiderano rooming in completo (giorno e notte) possono accordarsi con le ostetriche o con il personale del Nido.

Il bimbo appena nato, dopo le necessarie cure e le procedure di identificazione e ricovero, viene trasferito nell’unità Travaglio - parto ed affidato alla puerpera per le prime due ore dopo il parto. Tale affidamento viene autorizzato dal Neonatologo e dal Ginecologo quando il neonato è considerato nato da parto fisiologico, a termine (partire dalla 37a settimana di gestazione) e con punteggio di Apgar superiore a 7 nei primi cinque minuti di vita.

Cosa accade durante le due ore dopo il parto?

  • Il neonato viene monitorizzato con un saturimetro allo scopo di rilevarne la Frequenza Cardiaca (FC) e la Saturazione di O2 (SaO2).
  • L’Infermiera del Nido, terminate le prime cure e l’identificazione, effettua la prima rilevazione ed il controllo clinico del neonato quando lo porta ai genitori.
  • I controlli successivi (FC e SaO2), a distanza di 30 minuti l’uno dall’altro per quattro volte, vengono documentati (il saturimetro è dotato di memoria) dalle Infermiere del Nido nella cartella del Neonato.
  • Il saturimetro è dotato anche di un sistema di allarme pre-impostato (per valori di FC inferiori a 110/min e superiori a 180/min e per valori di SaO2 inferiori a 85%): in caso di necessità (allarme sonoro) l’Ostetrica avvertirà tempestivamente l’Infermiera pediatrica del Nido.

Al termine del periodo di osservazione di due ore il neonato segue la mamma in camera (Rooming in). In caso di problematiche il neonato verrà trasferito in Terapia Intensiva Neonatale.

Parenti e amici possono accedere la reparto, è bene però che rispettino l’orario stabilito al fine di favorire l’attaccamento madre e figlio.

Orari
Giorni feriali: mattino 12.00 -14.00; pomeriggio 17.00 - 20.00
Giorni festivi: mattino 12.00 -14.00; pomeriggio 16.00 - 20.00

L’accesso al di fuori degli orari di visita è consentito solo al papà, o ad una persona amica.

Per rendere l’evento parto e nascita il più naturali e spontanei possibile, uno dei capisaldi delle nuove linee guida è quello di ridurre al minimo "l'ospedalizzazione” della gravidanza e del parto. Per la mamma ed il neonato la dimissione avviene il terzo giorno dopo il parto, al quarto giorno se è stato eseguito il taglio cesareo.

Per il bambino al momento della dimissione viene consegnata una relazione clinica indirizzata al pediatra. Nella relazione sono contenuti i dati clinici rilevati in corso di ricovero, la terapia effettuata e consigliata, gli esami eseguiti e quelli ancora in corso, le indicazioni su eventuali controlli clinici e/o ulteriori accertamenti diagnostici o terapie da effettuare.

Alla dimissione viene consegnato un modulo per richiedere l’assistenza delle Ostetriche e delle Assistenti Sanitarie consultoriali. Le quali, in caso di necessità, possono intervenire anche al domicilio, allo scopo di sostenere la neomamma durante le prime fasi dell’allattamento, le cure neonatali e fornire informazioni per la gestione del piccolo. L’assistenza è gratuita.

Nei casi ove necessita il supporto di altri operatori sociosanitari (Psicologo, Assistente Sociale) si esegue segnalazione alla sede territoriale di appartenenza per garantire la continuità assistenziale.

La gravidanza, il parto ed il puerperio rappresentano fattori di alto rischio per l’insorgenza di disturbi affettivi; disturbi che nel post-partum interessano il 20-40% circa delle donne. Si tratta di una stima molto approssimativa, dal momento che i sintomi sono frequentemente sottovalutati e che solo in circa la metà dei casi viene riconosciuto il disturbo e data una risposta adeguata.

Quando madre e figlio sono insieme, subito dopo il parto, beneficiano della particolare situazione ormonale, che favorisce il reciproco riconoscimento: “l’innamoramento” da parte della madre per il piccino che è nato. L’ossitocina, definito ormone dell’amore, nelle primissime ore successive alla nascita raggiunge livelli massimi nell’organismo materno. La vicinanza mamma-bebè facilita il processo di attaccamento ed ha un effetto stabilizzante sull’umore della neomamma. Viceversa, la separazione può favorire la comparsa della depressione post-partum.

È importante affrontare il tema dei disturbi dell’umore proprio quando si legano a questa fase così delicata della vita della donna, per capirne le cause ed informare le future madri e le neomamme che è possibile chiedere aiuto.

È giusto che la donna sappia dare ascolto a ciò che prova dentro di sé, non sottovalutando i sentimenti che sperimenta. La donna deve essere informata ed aiutata, insieme alla sua famiglia, a cogliere i segnali che non devono essere sottovalutati: umore profondamente triste o irritabile, stanchezza e/o agitazione, una sensazione di ansia che perdura nel tempo, mancanza di interesse per ciò che accade intorno a lei, il pensiero che tutto andrà male e scarsa fiducia in sè e nelle proprie energie.

I Consultori dell'ASST di Cremona hanno impostato, in integrazione con i reparti ospedalieri, uno screening per intercettare precocente i segnali di disagio psicologico nel corso della gravidanza e dopo il parto ed offrono uno spazio di ascolto e di sostegno, dove è possibile incontrare operatori competenti.

Modalità di accesso
L'accesso è diretto, non prevede l'impegnativa. Si può accedere previo appuntamento telefonico ai numeri di indicati.

Consultorio di Cremona

Tel 0372 408656  (dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30) e-mail: consultorio.cremona@asst-cremona.it

Consultorio di Casalmaggiore
tel. 0375 284182-61 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.30 alle 12.30)  e-mail: consultorio.casal@asst-cremona.it